La Mina

Jornet-Llop Pastor. Architetto
Jornet-Llop Pastor. Architetto
Mina Nova,Mina Vella e Mina Industriale fanno parte di uno stesso conflitto di marginalità frutto dell'esclusione e dell'isolamento che stigmatizzano un quartiere sin dalle sue origini. Da un primo progetto sono sorte la Mina Industriale e la Mina Vella.
La Mina nuova sarà il risultato dell'ossessione speculativa degli anni sessanta per l'incanto nei confronti della efficacia ed efficenza nel settore edilizio, verso la tecnologia del "coffrage" tunnel; la Mina nova rappresenta inoltre la conseguenza dell'errore fatto nella gestione dello spazio urbano e della segregazione funzionale all'interno del quartiere.
Oggi ci sono circa 10.000 abitanti in 2.700 alloggi, più di quaranta attività industriali differenti, circa una ventina di edifici, due scuole, qualche servizio, , ed una grande quantità di spazi liberi e senza valore, i terraines vagues. Originariamente la Mina era destinata ad accogliere differenti gruppi di popolazione con delle origini estremamente modeste che si erano installati nelle zone delle bidonville dove era predominante la costruzione selvaggia e priva di alcun tipo di pianificazione. Questa zona ha vissuto durante gli ultimi trent'anni, diversi tentativi di trasformazione, dopo la totale demolizione ed un rimodellamento parziale e superficiale. Queste azioni hanno suscitato la sfiducia verso gli interventi intrapresi con superficialità dalla Amministrazione Pubblica. La proposta di trasformazione del quartiere deve andare ben oltre la riabilitazione urbana. Si tratta di adottare un approccio, con una prospettiva aperta, nel quale gli aspetti sociali, economici culturali ed urbanistici si possano integrare in un progetto globale con l'obbiettivo di originare un nuovo scenario d'abitabilità nel quartiere. La strategia della trasformazione urbana passa attraverso un intervento radicale: lo sventramento centrale degli edifici,dove sono ubicati gli attuali servizi collettivi, che sia contemporaneamente rottura e sutura. Si tratta di distruggere per creare nuove condizioni d'abitabilità. Il rimodellamento implica la creazione di un nuovo spazio urbano flessibile e aperto, sul quale si dovrà costruire la strategia di necessari rinnovamenti e rivitalizzazioni dell'insieme del quartiere, una sorta di "nuclis d'escales" una apertura chiara nel tessuto urbano, al centro del quartiere. Questi nuclei di scale dovranno costituire una nuova centralità, una nuova colonna vertebrale,che dà supporto ed alimenta le nuove costruzioni così come le vecchie.Questo dovrà essere un nuovo spazio di relazione di nuove attività civiche, sociali, economiche e culturali del quartiere: in qualche modo un percorso-itinerario che va dal parco del Besòs sino al fronte mare. L'introduzione di questa nuova referenza urbana comprenderà,inoltre, i tre principi di base della proposta.CENTRALITA'.I luoghi centrali conferiscono identità alla città;sono dei luoghi di manifestazioni collettive;lo spazio nel quale essi si situano riafferma il carattere pubblico degli edifici, lo spazio di relazione, di divertimento, di commercio, di cultura. In definitiva, si tratta di uno spazio dove la città si esprime appieno. DIVERSITA'.Il principio di diversità acquisisce nella città il suo valore più importante e garantisce la più grande ricchezza di relazioni tra i suoi componenti. E' una diversità che deve essere manifesta a tutti i livelli: sociale,nella composizione degli abitanti;fisica,nella definizione di spazi, di architetture e di tipologie di alloggio; economica,nella diversificazione delle attività. SCAMBIO. Come principio di base delle relazioni, lo scambio è fondamentale per evitare l'atropia, la decomposizione e la frattura sociale, che può implicare l'isolamento del gruppo umano. Aprire il quartiere implica l'intervento e la trasformazione del suo tessuto urbano;ciò deve anche permettere di ricollegare, nuovamente e parallelamente, le sue funzioni civiche con quelle presenti in altri quartieri della città. Lo sventramento verrà realizzato attraverso la costruzione di un nuovo asse verticale di quaranta metri di larghezza, che,dal punto di vista tipologico, prenderà le sembianze di una rambla, via larga ed alberata, che caratterizza le città spagnole e che è generalmente caratterizzata da un marciapiede centrale. La ridotta distanza tra i generosi marciapiedi, l'ampio passaggio centrale, la leggera inclinazione verticale che favorisce la prospettiva incorniciata da un tunnel vegetale di alberi che la chiudono, faranno di questo paseo un luogo di relazione di attività e di persone. Esso costiturà lo spazio ideale per l'inserimento del trasporto pubblico; il tram-way passerà nel bel mezzo del quartiere, e permetterà di rompere il suo isolamento così come la sua esclusione,e di ricollegarlo al centro della città.Lo sviluppo della coesione sociale passerà in questo caso attraverso lo stimolo e la promozione di strutture per le attività, e congiuntamente alle diverse tipologie ed ai diversi destinatari, sarà garanzia di spazi di inclusione e di "miscuglio sociale", e di inizio di un urbanismo sostenibile, inteso non solo da un punto di vista ecologico ma anche sociale. Su questo nuovo asse urbano della Mina saranno costruiti nuovi servizi collettivi e alloggi pubblici, al fine di favorire la diversità sociologica della popolazione.Si cercherà la localizzazione ottimale dei servizi, la quale potrà favorire i flussi e gli scambi del quartiere con il resto della città. I servizi di quartiere, le scuole ed i centri sportivi lasceranno lo spazio centrale a nuovi servizi di referenza: installazioni culturali, amministrative e sanitarie. Queste ultime saranno diffuse nel quartiere tenendo conto dell'occupazione del suolo, senza perdere le loro capacità genenratrici d'attività. Per quanto riguarda gli alloggi, sia il modello di occupazione minima che la massima liberazione del suolo, che caratterizza l'urbanismo razionalista del secolo scorso, lasceranno il posto, in questa proposta, a nuovi punti di vista. Si tratterà di dare priorità alla qualità dello spazio urbano, piuttosto che alla quantità, al fine di favorire situazioni di relazione e di contatto tra gli abitanti e di generare complicità piuttosto che delle complessità nelle nuove trame urbane. ... Nel suo insieme consiste nel realizzare un melange, un misto di nuove costruzioni con alloggi, differenti tanto dal punto di vista della tipologia che della loro distribuzione spaziale di fattura costruttiva minore, che sono oggi occupati dagli abitanti del quartiere.Parallelamente, attività economiche complementari dovranno acquisire una presenza siglnificativa. Con l'idea di densità urbana, nasce il concetto di "compattezza fisica". Si tratta di una condizione complessa capace di definire tutto ciò che si trova ad essere in rapporto con la continuità e la discontinuità spaziale degli insiemi,e fa riferimento alla distanza e ai rapporti tra gli elementi così come alla qualità ed alla coerenza degli spazi vuoti che essa definisce. L'intervento sulle costruzioni residenziali attuali del quartiere, sempre disprezzate nelle proposte antecedenti,si concentra in un certo numero di azioni che devono assicurare il necessario miglioramento degli alloggi.Queste azioni si concretizzano in un intervento volontario nella organizzazione del nucleo di scale, nel miglioramento delle condizioni delle abitazioni e nella sostituzione selettiva di determinati immobili.Questa sostituzione deve permettere un intervento il più vicino possibile all'insieme della popolazione nei luoghi dove le azioni devono fare l'effetto di una agopuntura urbana.