1901 Eugenio Tavolara nasce a Sassari
1914-1918 Frequenta a Sassari l'Istituto Tecnico "A. Lamarmora"
1919-1932 Conosce Anfossi, costruiscono i primi pupazzi, uficializzano il marchio ATTE, la quale realizza pupazzi per Mario Pompei.
1932 Tavolara e Anfossi rompono il sodalizio e il primo fonda la Casa ALBA
1936 Espone alla biennale di Venezia
1940 Espone alla Triennale di Milano
1941-1945 La sua attività subisce un rallentamento per la difficoltà nel recuperare materia prime.
1948 Espone alla quadriennale di Roma
1953 Con Ubaldo Badas organizza a Saasari la Mostra dell'Artigianato
1957 Nasce ISOLA (Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigiano)
1960 Per il terzo anno consecutivo l'artigianato sardo è premiato alla Mostra di Firenze.
1962 Si riapre il nuovo corso dell'ISOLA: la parola d'ordine è commercializzazione
1963 Muore a Sassari il 13 gennaio
( G.Altea, Eugenio Tavolara, Ilisso, Nuoro 2005 )
Progettualità e collaborazione sono i due aspetti centrali dell'attività di Tavolara, fin dall'esordio. Durante la sua carriera ha collaborato con gli artisti Nino Siglienti, Tosino Anfossi e Mario Pompei; con Pasquale Tilloca, bravissimo tagliatore del legno alla cui mano si devono dal 1938 in poi i bozzetti di molte opere, e a volte anche la loro realizzazione definitiva...
D'altra parte, fedeltà alla logica della bottega non vuol dire arretratezza o chiusura d'orizzonti. Al contrario Tavolara è pienamente inserito nelle correnti di pensiero e di dibattito incentrate sul problema delle arti applicate. é un artista straordinariamente colto e sensibile: con lui, ricorderà lo scrittore Giuseppe Dessì, "si poteva parlare di tutto. Di pittura, di musica, di filosofia, di magia, di politica. Non era uno di quegli artisti che disdegnano gli argomenti che non li toccano direttamente. Colto, informato, sembrava che fosse vissuto a Parigi. Invece era sempre stato lì, tra Viale Caprera e Piazza D'Italia, più o meno".
( G.Altea, Eugenio Tavolara, Ilisso, Nuoro 2005 )
I disegni di Eugenio Tavolara evidenziano un avvicinamento dell'artista alla cultura europea del Futurismo; questo suo legame sarà tuttavia espresso attraverso la rappresentazione di oggetti appartenenti alla cultura ed alla tradizione sarda.
A Tavolara e Anfossi non interessa il giocattolo in generale. L'idea che hanno in mente è più precisa: rappresentare il mondo popolare sardo in miniatura: pastori, contadini, animali...
Anfossi e Tavolara hanno presenti i giocattoli futuristi di fortunato Depero; ma mentre depero crea piccoli automi in legno, figure spersonalizzate che partono dal mito futurista dell'uomo meccanico, i due sassaresi creano tipi umani fortemente caratterizzati. La deformazione violenta dei visi e dei corpi, nella ricerca del grottesco, rivela inoltre una tendenza espressionista. Lo sguardo che i due artisti posano sul mondo sardo è si affettuoso, ma per nulla carezzevole o protettivo.
( G.Altea, Eugenio Tavolara, Ilisso, Nuoro 2005 )
Eugenio Tavolara era l'esatto contrario dell'artista distratto e con la testa fra le nuvole, il cui studio è un ammasso di scartoffie in disordine. La necessità di gestire una piccola azienda artigiana, il ricordo degli studi in scienze commerciali, la personale tendenza alla precisione, lo spingevano invece a catalogare e conservare ogni documento della sua attività nel suo archivio, che oltre a contenere la corrispondenza di carattere commerciale, contiene sopratutto lettere di Mario Pompei e Giuseppe Fioretti. tra gli altri corrispondenti si trovano Ubaldo Badas, l'incisore Remo Branca, Filippo Figari, Giuseppe Biasi, Carmelo Floris.
( G.Altea, M. Magnani Eugenio Tavolara, Ilisso, Nuoro 1994)
Durante la sua carriera ha collaborato con gli artisti... e soprattutto con centinaia di artigiani di Sardegna, che per il fatto di essere rimasti quasi tutti anonimi, non rappresentano una massa inerte di esecutori: sono invece interlocutori attivi, in quanto depositari di tecniche e saperi antichi e raffinati, che nel rapporto con l'artista venivano riscoperti, diventavano nuovamente attuali.
( G.Altea, Eugenio Tavolara, Ilisso,
Nuoro 2005 )
Eugenio Tavolara, ha realizzato disegni propri e disegni di altri artisti, come Mario Pompei. Nonostante la collaborazione con artisti della Penisola, egli è rimasto sempre fedele e legato alla cultura della propria terra, la Sardegna.
Nel 1957 la Regione istituisce un ente deputato a dirigere, promuovere e organizzare la crescita artigiana. Lo si battezza con il nome indovinato di ISOLA ( Istituto Sardo per l'Organizzazione del lavoro Artigiano; va da sè che la guida artistica ne viene affidata a badas e tavolara. Il marchio, disegnato da quest'ultimo, è uno stilizzato cavallino che rimanda simultaneamente a diverse specialità artigiane ( realizzato in bianco su sfondo scuro con un segno che ricorda il filet, è tratto da un arazzo e si ispira ad un motivo diffuso nell'intaglio ).
( G.Altea, M. Magnani Eugenio Tavolara, Ilisso, Nuoro 1994)
Sarà d'ora in poi l'ISOLA ad allestire le mostre artigiane che, con un ritmo annuale e biennale si succederanno nel padiglione sassarese... ( G.Altea, Eugenio Tavolara, Ilisso, Nuoro 2005 )